Ci sono concetti che vengono dati come assodati perché è abitudine considerarli tali, ma che poi risulta complesso spiegarli nel momento in cui questi vengono chiesti. E’ il caso della differenza tra stereo e mono.

Parlando di suoni, molto probabilmente conoscerete la differenza tra mono e stereo, ma sapete spiegare a qualcuno il reale significato? Ve lo diciamo noi, cercando di fornirvi anche qualche informazione aggiuntiva che possa arricchire il vostro bagaglio conoscitivo.

Differenza tra stereo e mono: questione di fonte

Molti spiegano la differenza tra suono stereo e suono mono semplicemente affermando che il primo è più “pieno”, mentre il secondo è più asettico e meno coinvolgente.

Se questo potrebbe essere in parte vero, non è però la reale spiegazione della differenza tra i due concetti.

Così spiegata, la differenza si basa esclusivamente sulla percezione del suono all’orecchio umano, ma in realtà, per essere precisi, bisogna risalire alla fonte sonora.

Prima di addentrarci in spiegazioni più o meno tecniche, diciamo che la discriminante deriva dall’origine, ovvero dall’input del segnale che va alle casse.

Nota

Nel suono mono si ha un solo input che viene diffuso in egual misura dall’altoparlante destro e da quello sinistro. Nel suono stereo si hanno due segnali distinti, uno per ciascun diffusore.

Ci sarà un input per la cassa destra e un’altro segnale in entrata, distinto dal primo, per la cassa sinistra.

Ciò non significa che le due entrate sonore in un suono stereo debbano essere obbligatoriamente uguali o per forza diverse.

Di solito mai sono uguali, ma vi è sempre una minima differenza tra le due fonti, soprattutto nelle trasmissioni radiofoniche, televisive o nelle registrazioni musicali in studio.

Il numero di altoparlanti non ha importanza per definire i due tipi di suoni, fermo restando che con una sola cassa non è possibile apprezzare la sonorità stereo.

Questa è la differenza tra stereo e mono spiegata in breve dal punto di vista concettuale. E’ dunque il numero di fonti in ingresso che determina la tipicità del suono, mono o stereo.

Volendo dare un’informazione in più, oggi il suono mono è diverso rispetto a quello di un tempo.

Nota

Se il suono stereo prevede due fonti L ed R (canale Left e Canale Right), il suono mono moderno è visto come sommatoria dei due, ossia L + R, facendo in modo che le perdite siano minime (ma comunque sempre presenti anche se magari poco percettibili all’orecchio umano).

La percezione uditiva di stereo e mono

Una volta che ci siamo occupati della fonte audio e di fornire la spiegazione della differenza tra mono e stereo, occupiamoci di come tale diversità viene percepita all’orecchio.

Per capire immediatamente cosa sia il suono stereo e come potrebbe essere colto dall’uomo, vi invitiamo ad ascoltare il brano originale di Bohemian Rhapsody dei Queen, un pezzo in cui si percepisce dopo circa 37-40 secondi la stereofonia del pezzo, così come anche nella famosa parte dello stesso brano dove si ode il coro alternato “Galileo” poco dopo il minuto 3’20” (Se volete ascoltarla ecco il video su youtube).

Proprio questa alternanza di canale (si sente ancor più perfettamente in auto o in cuffia) sta a significare che si tratta di un suono stereo, dove le sorgenti audio sono differenti per il canale destro R e il canale sinistro L.

Un’emissione sonora di tipo mono, mai potrà generare un effetto come quello ascoltato e nemmeno simile, poiché tecnicamente è impossibile da realizzare se non in stereo.

Se volete fare un’altra prova di ascolto basta che ascoltate un canale radio in FM e successivamente passate alla banda AM.

In auto la differenza è ancora più accentuata e balza subito all’orecchio.

Nota

Senza alcun dubbio il suono stereofonico è più coinvolgente, ma per apprezzarlo realmente in tutto il suo essere dovreste porvi nel punto perfetto di ascolto, con gli altoparlanti posizionati correttamente ad una distanza predefinita.

Oggi il suono stereofonico è presente ovunque.

Dalla televisione, ad esempio, difficilmente si riesce ad apprezzare la profondità sonora dato che gli speaker sono molto ravvicinati e riducono la spazialità.

Pur essendo stereo, in questi casi il suono non risulta apprezzato e appare del tutto simile a quello che udireste in modalità mono.

Sono queste situazioni di imperfezione dell’ascolto che portano a dire che non vi siano grandi diversità tra le due tipologie di suoni.

Allo stesso modo, neppure il suono di alcuni auricolari può essere definito stereo in tutto e per tutto, in quanto ci sono modelli in cui le informazioni giungono solamente ad un canale per poi venire trasmesse all’altro.

Per apprezzare al massimo la stereofonia è bene disporre correttamente le casse audio e porsi al centro.

Un sistema Home Theatre, (Qui la nostra Guida ai Modelli senza fili) ad esempio, rappresenta un modo perfetto per poter cogliere il suono in tutte le sue sfumature, individuando i suoni che escono dalla cassa destra e da quella sinistra.

Mono o stereo: quale scegliere?

cassa stereo

Non si può affermare un vincitore assoluto tra le due possibilità.

Nota

Quello che è certo è che tecnicamente un suono stereofonico è migliore rispetto ad uno mono, perché essendo generato da una doppia fonte è inevitabilmente più completo riuscendo a riempire maggiormente l’ambiente e l’orecchio umano, ma non tutti possono apprezzare questo effetto.

Il suono stereofonico appare più ricco, quello monofonico più piatto e privo di qualche sfumatura acustica e potrebbe essere a qualcuno più gradito proprio per questi motivi.

Inoltre il suono stereo non sempre è possibile valorizzarlo, poiché ciò dipende dagli ambienti e dai contesti di ascolto.

Se l’impianto di diffusione audio è ben strutturato, con strumenti di qualità e con la giusta disposizione, il suono stereo non ha eguali.

Nelle altre situazioni, invece, dal punto di vista della percezione potrebbe addirittura apparire mano pulito di quanto offra l’emissione del segnale mono.

Nell’ascolto della musica, di un concerto live o di un film, l’audio stereo è quello più apprezzato anche perché già all’origine il suono è pensato per uscire con questa modalità.

Per un dibattito politico, oppure per un talk show trasmesso in televisione, l’ascolto mono è forse la soluzione migliore per poter udire un audio più netto e pulito, addirittura con una miglior scansione delle parole.

Lo stesso vale quando si presenzia ad un dibattito dal vivo: il suono mono è più semplice e più indicato in queste occasioni e la stereofonia appare addirittura inutile.

Nell’ascolto della radio è giusto segnalare un possibile problema che potrebbe manifestarsi in caso di segnale scarso.

Il suono mono è di fatto già pronto perché esce con la somma L + R, mentre il suono stereo va elaborato dall’autoradio.

Quando una stazione radio si riceve male, l’elaborazione porta paradossalmente ad un peggioramento dell’ascolto.

Passando ala modalità mono, invece, si ha un guadagno sotto l’aspetto della potenza, del volume e della chiarezza dell’audio trasmesso. In questo caso è dunque consigliabile scegliere l’ascolto mono.

Nota

Questo avviene perché con un segnale di scarsa qualità le frequenza alte vengono perse e quindi è più facile ricevere le basse frequenze, tagliando quelle più elevate. Il suono mono cela questa perdita, facendo percepire un tutt’uno.

Alcune autoradio passano automaticamente dal suono stereo (visibile con i due circoletti sovrapposti sul display) al suono mono proprio per cercare di offrire un ascolto più accettabile e chiaro.

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