Se apprezzi la fotografia dovrai anche sapere che cos’è un obiettivo grandangolare e a cosa serve, ma soprattutto quando usare questa lente e in che modo.

Molti esordienti si focalizzano sullo zoom perché sicuramente è un tipo di fotografia più affascinante, ma disporre di un grandangolo è il modo migliore per favorire una grande propensione alla creatività.

Pensaci: hai un obiettivo che è molto simile al tuo occhio in termini di visione, ma devi saper trasmettere emozioni differenti ad altre persone attraverso l’osservazione della tua immagine.

in breve:

Un obiettivo grandangolare presenta una focale molto corta e serve per generare inquadrature più ampie minimizzando la perdita di elementi di dettaglio posti solitamente in posizione laterale nello scenario inquadrato.


Quali sono le caratteristiche di un obiettivo grandangolare?

La principale caratteristica di un obiettivo grandangolo riguarda la capacità di riprendere lo scenario con un angolo molto più ampio rispetto ad altri generi di lenti e con una maggiore profondità di campo, a parità di apertura del diaframma.

Brevemente: se dovessi scattare due immagini del medesimo scenario, dalla stessa identica posizione e con gli stessi parametri di impostazione, otterresti due fotografie differenti.

Quella scattata con l’obiettivo grandangolare contemplerà più elementi presenti in foto, collocati intorno al perimetro della tua immagine.

Pensa di essere posizionato tra due alberi (a circa 3 metri più indietro da essi) sulla sommità di un rialzo che guarda dall’alto una città e scattare due fotografie: la prima con un obiettivo normale (ad esempio un 70-200 mm) e la seconda con un obiettivo grandangolare (ad esempio ottica fissa a 15 mm).

Nella prima immagine gli alberi che hai vicino non compariranno nello scatto, nella seconda invece saranno visibili e con essi anche tutta una serie di elementi (case, palazzi, prati, cartelli, luci) che si trovano nel cosiddetto angolo morto della prima immagine.

Il grandangolo modifica anche la percezione della prospettiva tendendo a far apparire in modo diversi il cosiddetto rapporto di scala, enfatizzando eventuali figure in primo piano e diminuendo le dimensioni di tutto quanto è collocato sullo sfondo.

Questo concetto viene amplificato da una focale che riduce piano piano la sua lunghezza.

L’obiettivo grandangolare tende ad aumentare la percezione delle distanze, facendo apparire un oggetto più lontano rispetto alla realtà.


Per definire il grandangolo è giusto guardare solo il valore della lunghezza focale?

Grand Canyon Scatto in grandangolo
Grand Canyon Scatto in grandangolo

Non proprio.

Definito anche semplicemente grandangolo, in tono quasi confidenziale e semplicistico, l’obiettivo grandangolare si caratterizza per possedere una focale tendenzialmente corta, inferiore a 35 mm.

Qui si apre una diatriba concettuale, nel senso che molti ritengono sia classificabile come grandangolare un obiettivo con focale inferiore a 50 mm, mentre un secondo filone di pensiero sostiene una tesi più restrittiva.

Chi sbaglia quindi? Teoricamente nessuno.

Sebbene 50 mm probabilmente sia una misura limite per classificare un obiettivo come grandangolare, è pur vero che molto dipende dal tipo di sensore: 50 mm su una fotocamera full frame hanno un effetto diverso rispetto alla stessa misura su una fotocamera con sensore non full frame.

Ci sono infatti dei coefficienti definiti moltiplicatori di focale che possono amplificare il concetto e quindi alterarlo, facendo in modo che 50 mm di lunghezza focale su una fotocamera con sensore da 1 pollice (ad esempio), ha una considerazione diversa rispetto a quella che la stessa misura riserva con una full frame (considerata come reale).

Ecco perché per stare dalla parte della ragione, come si usa dire, molti si schierano nella corrente di pensiero dei 35 mm come misura limite, anche se, considerando una full frame, il valore di 50 mm è più che plausibile.

Ci sono obiettivi grandangolari che hanno anche lunghezze focali molto più corte, col merito di riprendere nello scatto particolari che potrebbero addirittura sfuggire all’angolo di visione di un occhio umano poco attento.


Quanti tipi di obiettivi grandangolari esistono?

Possiamo suddividere gli obiettivi grandangolari secondo una classificazione in 3 categorie.

Fino a 24 mm: sono obiettivo con grandangolo spinto, utili in architettura oppure per foto estremamente creative poichè tendono a distorcere molto la percezione della realtà.

Fino a 35 mm: obiettivi con focale da 24 mm a 35 mm sono molto validi per la fotografia di strada, reportage o comunque immagini che catturano la realtà perchè ti consentono di ricomprendere una buona dose di spazio visivo.

Fino a 50 mm: grandangolari fino a 50 mm sono utili per porre in evidenza alcuni particolari anche in primo piano dato che non presentano grandi distorsioni, le quali sono praticamente impercettibili.

La focale di 50 mm è molto simile all’occhio umano come effetto e angolo di visione.


Quando utilizzare un obiettivo grandangolare?

Jackson Lake scatto in grandangolo
Jackson Lake scatto in grandangolo

Un obiettivo grandangolare solitamente viene meglio utilizzato nelle fotografie in esterno, quando si riprendono paesaggi, scenari “da cartolina”, oppure monumenti da distanza ravvicinata.

Volgarmente si dice che il grandangolo si utilizza quando è necessario scattare una foto “facendoci stare dentro tutto”, ossia quando è rilevante non escludere dei particolari.

Se siete molto vicini ad una chiesa, è praticamente impossibile che nella vostra foto ricordo riusciate a includere la facciata e il campanile nella sua totalità, a meno che non vi avvaliate di un obiettivo ad ampio raggio o ad ampio angolo di visione, ovvero di un grandangolare.

Riprendere forme architettoniche e panorami con un obiettivo grandangolo è sicuramente un utilizzo consono dello strumento, il quale può anche venire impiegato per ottenere delle volute e buffe distorsioni controllate.

Provate a scattare una foto ritratto di vostra cugina in primo piano ma con un obiettivo grandangolare: l’effetto che otterrete farà ridere voi e probabilmente “arrabbiare” il soggetto fotografato.

Il motivo? Prova e vedrai.

Dopotutto il miglior modo per capire la fotografia digitale è proprio la sperimentazione.


Cosa sono le vie di fuga di una fotografia?

Al di là di questo piccolo esperimento suggerito in precedenza che potrai fare, il grandangolo può mettere in luce pregi e difetti di un soggetto o di un oggetto in primo piano.

Per creare uno scatto interessante, puoi avvicinarti molto all’oggetto e scattare.

Questa mossa fa in modo che il primo piano venga distaccato dal resto mediante uno sfondo con oggetti che appaiono più piccoli.

Questa tecnica di scatto è utile per conferire alla tua immagine una maggiore profondità.

Se ad esempio poni la fotocamera in basso ponendo in risalto un legno, un angolo di muro o una panchina, tutto quello che viene inquadrato oltre al soggetto principale assumerà una proporzione più ridotta, enfatizzando le distanze e dando l’idea quasi di una immagine tridimensionale tale è la profondità che può assumere.

Inoltre un obiettivo con lunghezza focale ridotta esalta le vie di fuga di una fotografia, ovvero quelle linee oblique che tendono a orientare lo sguardo verso un preciso punto dell’immagine.

Tipica è l’inquadratura di un lago con un pontile oppure una distesa di prato o campi, o ancora l’obliquità delle linee di un campanile o dei palazzi che, ripresi dal basso, svettano verso il cielo.


Come impostare la fotocamera per scatti con il grandangolo?

Quando hai installato un grandangolo sul corpo macchina devi curare l’inquadratura se vuoi evitare un’immagine infarcita di oggetti, cose, dettagli che fanno perdere il vero messaggio che tu stesso vuoi trasmettere con la tua fotografia.

Dal punto di vista dell’impostazione macchina se hai un grandangolo risulta molto più semplice perché innanzitutto minimizzi naturalmente la possibilità di generare un effetto mosso e la messa a fuoco riguarda solitamente un’area maggiore, non essendo certo orientata su un dettaglio in particolare.

Devi dunque riservare attenzione alla luminosità e al bilanciamento del bianco per evitare che in un panorama il cielo ti venga bianco e la parte sottostante molto scura, ma per quanto concerne tempi di scatto e ISO, a meno che tu non voglia generare effetti particolarmente scenografici all’immagine, avrai una gestione piuttosto semplice che non richiederà molto tempo.


Che cos’è un obiettivo fish-eye? Quali sono le differenze tra fish-eye e grandangolo?

Un obiettivo fish-eye è un particolare tipo di grandangolo che ha la caratteristica di fornire un’immagine con la massima distorsione, rendendola assolutamente irreale ma al tempo stesso creativa e affascinante, a patto che vi sia una bella inquadratura.

Il suo angolo di visione minimo è di 180° e proprio grazie a tale particolarità il suo impiego non è semplice e va conosciuto, onde evitare scatti imbarazzanti e poco comunicativi: avendo ampio angolo di visione il rischio di riprendere elementi disturbanti è elevato.

Il nome prende spunto dalla forma dell’occhio di pesce, mettendo in luce una lente con una superficie molto sferica.

Non esiste vera e propria differenza tra un fish-eye e grandangolo dato che l’obiettivo occhio di pesce si può classificare come una tipologia estrema di grandangolo, la cui misura focale può variare da 6 a 15 mm.

Esistono obiettivi fish-eye tondi e rettangolari per ottenere effetti leggermente differenti: con entrambi però, un campo da calcio rettangolare e pianeggiante apparirà di forma tondeggiante, metà in salita e metà in discesa, ma lo stesso dicasi per un lago o per qualunque cosa venga fotografata con questa tecnica grazie a questo speciale obiettivo grandangolare.


Meglio acquistare un grandangolare fisso oppure variabile con zoom?

Dipende dal gusto personale e dal tipo di fotografia.

Se proprio dobbiamo esprimere una preferenza un obiettivo grandangolare variabile è migliore perché più versatile, soprattutto per chi opera nella fotografia di strada, turistica o simile.

Un’ottica fissa è limitante e serve se vi è una specializzazione spinta di un determinato genere fotografico.

Di contro dobbiamo anche considerare principalmente due concetti: un’ottica variabile è più costosa, mentre una fissa scatta foto di miglior qualità.

Allora ti starai chiedendo dove stia il dubbio nella scelta dato che un obiettivo grandangolare fisso è migliore e più economico.

La versatilità oggi presuppone analisi che spesso fanno superare eventuali punti a sfavore.

La flessibilità di un obiettivo grandangolare dotato di zoom è un pregio da non sottovalutare, soprattutto se sei agli inizi e vuoi farti il tuo bel corredo fotografico.

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